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L'arte terapia è corporea

L'arte terapia è corporea

L'arte è per sua natura sensoriale, cioè corporea (sensazioni visive, acustiche, tattili, olfattive, percezione ed organizzazione dello spazio) e coinvolge emozioni e processi cognitivi che attraverso vari linguaggi creativi ed il processo di simbolizzazione trovano espressione, dando forma all'esperienza. L'arte è, in sostanza, un uso particolare di linguaggi in cui l'organizzazione dell'esperienza sensoriale si carica di profondi contenuti interni alla persona. Mi piace pensare ai “sensi” come a “porte” attraverso le quali l'uomo conosce il mondo, lo porta dentro di sé, lo rielabora in una propria rappresentazione, per poi restituirlo e comunicarlo di nuovo all'esterno, in un processo circolare di continua decostruzione e ricostruzione. In questo modo, i canali sensoriali diventano le prime vie attraverso le quali stimolare l'apprendimento (funzioni cognitive), ma anche attraverso le quali comprendere le rappresentazioni interne del mondo degli individui e sostenerne il processo di trasformazione.

 

In arteterapia, il fulcro è legare gestualità, espressività, immaginazione, emozioni, attraverso esperienze di pittura, danza, musica nella forma della produzione diretta; oltre a ciò, il lavoro arteterapeutico non può essere indipendente da un lavoro sul "contatto personale" che anima tutte le esperienze effettuate con i diversi linguaggi.

 

L'arte rende possibile “vedere”ed “esprimere”molto più di quello che le parole possono fare, poiché si tratta di una comunicazione densa di significato intrinseco, che viene percepita emotivamente, anche da chi ne fruisce, in modo diretto. Essa incorpora idee, sentimenti, sogni, aspirazioni; narra e veicola un'ampia gamma di emozioni, da immensa gioia a profondo dolore, dal trionfo al trauma. In tal senso l'arte serve come mezzo di comprensione, di attribuzione di senso e al fine di chiarire esperienze interiori senza parole, che spesso sono insufficienti o mancano nel descrivere i propri vissuti, oppure possono servire da copertura e come tali non permettere un contatto profondo con il proprio mondo interiore.

 

Non si tratta dunque di creare un semplice atelier artistico (in cui il prodotto finale assume solitamente importanza prevalente) o di occuparsi di animazione creativa oppure di istituire un "corso di disegno e pittura" (prettamente didattico), bensì di coniugare le procedure e teoria artistiche con orientamenti e fondamenti delle teorie della psicoanalisi, della psicologia, della pedagogia, dell'antropologia e della comunicazione non-verbale, in una disciplina chiamata Arteterapia”, che concentra la propria attenzione sul processo artistico-espressivo.

 

L'arteterapia include l'insieme delle tecniche e delle metodologie che utilizzano le attività artistiche visuali (e con un significato più ampio, anche musica, danza, teatro, marionette, costruzione e narrazione di storie e racconti) come mezzi terapeutici, finalizzati al recupero ed alla crescita della persona nella sfera emotiva, affettiva e relazionale.

 

E' dunque un intervento di aiuto e di sostegno a mediazione non-verbale attraverso l'uso dei materiali artistici e si fonda sul presupposto che il processo creativo messo in atto nel fare arte”produce benessere, salute e migliora la qualità della vita. Attraverso l'espressione artistica facilitata da un arteterapeuta adeguatamente formato è possibile incrementare la consapevolezza di sé, fronteggiare situazioni di difficoltà e stress, esperienze traumatiche, migliorare le abilità cognitive e godere del piacere che la creatività artistica, affermando la vita, porta con sé.

 

L'intervento tende ad attivare diverse modalità di comunicazione che aumentano l'autostima e la possibilità di percepirsi, da parte di chi ne usufruisce, come individuo capace di fare e di esprimere, in un contesto di relazione con il gruppo in cui è inserito. “Attraverso l'arteterapia si ha la possibilità di attivare risorse che tutti possediamo: la capacità di elaborare il proprio vissuto, dandogli una forma, e di trasmetterlo creativamente agli altri. Si tratta di un processo educativo, laddove “educare”sta per educere, “portare fuori: far emergere la consapevolezza ed una maggior conoscenza di sé mediante la pratica espressiva, l'osservazione ed il confronto.”(dagli Atti del Convegno Nazionale sulle Arti Terapie nella scuola - Carpi, 7 e 8 Settembre 2001 - Usa l'Arte per non essere in disparte. Arte Terapia e buona relazione educativa).

 

Nell'orientamento di Edith Kramer (artista e arteterapeuta, che già dagli anni ’'30 e ’'40 ha praticato da iniziatrice questo approccio), l'arte come terapia viene concepita come mezzo di sostegno dell''Io, ed espressione del Sé, in grado di favorire lo sviluppo di un senso di identità e promuovere una generale maturazione ed integrazione.

 

Viene posta grande attenzione al processo artistico, senza interpretare il prodotto (questo significa quest'altro_), poiché è l'atto di produrre un'impronta creativa a rendere terapeutico il percorso verso l'integrazione. 

 

Queste impronte (i prodotti dell'attività creativa) possono poi certamente dare all'operatore una chiave per capire il modo in cui l'individuo incontra e decifra la realtà, e aiutarlo nel fare chiarezza, ma questo non è che una traccia, un'indicazione delle possibilità che si aprono in una fase successiva del processo.

 

Per poterla praticare, non sono necessarie precedenti esperienze o competenze di tipo artistico; non è questo il contesto in cui possano emergere giudizi di tipo estetico, poiché ogni espressione dell'anima e della propria umanità, fosse anche solo un semplice segno o un insieme caotico di linee e colori, è manifestazione autentica di un sentire profondo e come tale, di valore inestimabile.

 

Esso si mostra infatti per poter essere, nel processo creativo, portato alla luce, trasformato, compreso, portando l'individuo ad una migliore relazione con se stesso e con gli altri.

 

L'arteterapia ci tuffa pienamente dentro tale processo vitale permettendoci di godere del piacere di creare, di lasciare le nostre tracce, di dare forma e trasformare, di superare, di crescere. Ci avvicina alla nostra umanità e contemporaneamente lascia che percepiamo la nostra forza di esseri spirituali.

 

Attraverso l'arteterapia si ha la possibilità di attivare risorse che tutti possediamo: la capacità di elaborare il proprio vissuto, dandogli una forma, e di trasmetterlo creativamente agli altri.

 

Condividere l'esperienza di un laboratorio espressivo di arteterapia offre ai partecipanti l'opportunità di godere del piacere di creare con materiali artistici, di esprimere e rielaborare sentimenti, pensieri, vissuti, attraverso il linguaggio non-verbale dell'arte visuale e plastica.
Non essendo finalizzata alla produzione di un “bell'oggetto”, aspetto più ricreativo ed artigianale relativo ad altri ambiti e metodologie d'intervento, l'arteterapia rende possibile comunicare e scambiarsi impressioni, ricordi, stati d'animo, immagini reali o fantastiche.

"Il linguaggio di forma e colore - dice lo psichiatra Vittorino Andreoli - va privilegiato in una società tutta incentrata sul linguaggio parlato e scritto".

 

Infatti, mentre le parole implicano la concettualizzazione e la verbalizzazione del disagio, e possono mentire, nascondere, o dimenticare, le immagini non mentono: sono immediate, autentiche, partono dal profondo ed è più facile esprimerle perché non creano barriere di difesa.
Tutto ciò avviene in un contesto sicuro e di incontro con altri esseri umani, in cui l'attività viene facilitata dalla relazione fra un arteterapeuta, i partecipanti e il gruppo. Questo è un aspetto fondamentale e delicato di ogni contesto educativo poiché non esiste crescita al di fuori di quell'humus fertile che sono le relazioni costruttive tra persone.

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