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Intervista ad Annica Cerino.

Intervista alla Dott.ssa Annica Cerino: L'esperienza autentica di sé come antidoto alla solitudine della "società liquida" Intervista realizzata dalla Redazione del Centro HT

Intervista alla Dott.ssa Annica Cerino: 
L'esperienza autentica di sé come antidoto alla solitudine della "società liquida"

Intervista realizzata dalla
Redazione del Centro HT

 

Dott.ssa Annica Cerino

Presidente del Centro Sarvas, Dott.ssa in Psicologia, Arte terapeuta, Counselor professionale, conduttrice di pratica Bioenergetica.

 

1) Dottoressa Cerino, quali sono i principali riferimenti teorici che guidano le attività del Centro Sarvas?

Il Centro Sarvas è un centro di formazione alla relazione di aiuto che ha come perno centrale la persona nella sua totalità.
 

I riferimenti teorici sono la Psicologia Umanistica Esistenziale, che annovera tra i suoi autori di spicco Abraham Maslow, Rollo May, Carl Rogers, Roberto Assagioli, che ha tra le sue peculiarità una forte attenzione sui significati dell'esperienza individuale soggettivamente vissuta, la sottolineatura di qualità umane come la libertà, la responsabilità, la creatività e la spiritualità, una profonda fiducia nelle potenzialità degli esseri umani e alla loro tendenza alla autorealizzazione.
 

Da qui si intuisce come per la psicologia umanistica e per il Centro Sarvas sia molto importante focalizzarsi sull'agio e sulle risorse latenti dell'individuo come modalità di promozione al cambiamento e al benessere.
Accanto a questo approccio, il Centro Sarvas integra la corporeità che si declina nella Bioenergetica di Alexander Lowen e in pratiche corporee che ci rimettono in contatto con la realtà più vicina a noi e quella più istintuale: il corpo.
 

La creatività, fulcro centrale delle nostre attività, ha la sua migliore espressione nell'arte terapia (disegno, pittura, fotografia, drammaterapia, ecc), che insieme all'espressione corporea sono tra gli strumenti non verbali che predispongono la persona ad attingere alla propria interiorità e alle proprie personali risposte.

 

2) Il Centro Sarvas utilizza diversi strumenti di lavoro nella relazione di aiuto: la parola (counseling), la forma (arte terapia), il corpo (esercizi di bioenergetica). Dottoressa, può farci un esempio di situazioni, anche tratte dalla sua stessa esperienza professionale, in cui tali strumenti possono essere impiegati singolarmente o nel loro insieme?

 

Per me tutto può essere terapeutico, ma prima di tutto la relazione e l'esperienza che con essa si fa.
 

Sia con il counseling che con l'arte terapia, così come con la bioenergetica si crea una relazione tra sé ed il mondo, iniziando a creare un contatto di ascolto e di percezione di se stessi e per declinazione con l'Altro.
 

Questi tre strumenti hanno l'obiettivo comune di migliorare il rapporto con se stessi e di riflesso le relazioni col mondo circostante.
In particolare la creatività, ingrediente fondamentale dell'Arte terapia, e l'attività psicocorporea come la Bioenergetica, possono essere molto utili per favorire l'espressione di sé al di là della parola. La parola, che per sua natura subisce vari tipi di condizionamenti, pone dei limiti tra sé e la propria autenticità.
 

Tali strumenti possono quindi essere molto efficaci per esprimere l'inesprimibile, soprattutto per quelle persone in difficoltà che per varie ragioni, non riescono ad esprimere le proprie emozioni o un proprio vissuto attraverso la comunicazione verbale.
 

Per esempio, tali mezzi possono rivelarsi utili in quelle situazioni in cui la persona non riesce o non vuole, per paura del giudizio dell'altro, a svelarsi e ad esplicitare parti di sé essenziali, ma che tiene soffocate sotto una maschera conosciuta, ma un po' stretta. Una maschera disfunzionale alla propria armonia, che si nutre di ciò che le viene raccontato.
 

I mezzi non verbali creano delle fessure in questa maschera fino a farla dissolvere quasi del tutto.

 

3) La formazione erogata da Centro Sarvas ha un carattere prevalentemente esperienziale, in cosa si sostanzia "l'esperienzialità"?

I nostri corsi sono costituiti da gruppi di persone, pertanto sono mondi diversi che si incontrano in una stanza. Qui, attraverso i diversi strumenti, quali il corpo principalmente, la creatività, che per sua natura ha bisogno della libertà per respirare, e di una relazione basata sull'accettazione incondizionata e sul non giudizio, le persone si incontrano, si confrontano e, a volte, si scontrano anche. Ma tutto ciò li trasforma inesorabilmente.
 

Concretamente, vengono proposte attività sia corporee che di drammatizzazione, laboratori di ascolto e di arte terapia, in tutte queste attività gli allievi sperimentano l'emersione, a volte inconsapevole, di contenuti inconsci e dei propri vissuti che hanno inciso nella loro esistenza. Elaborando questi momenti si diventa più presenti a se stessi e si pongono le basi per diventare un buon professionista.

 

4) Dottoressa viviamo in un'epoca che si caratterizza per l'instabilità, la fragilità e una rarefazione della progettualità esistenziale. In base alla sua esperienza, quali sono gli "effetti collaterali" che si ripercuotono a livello emotivo e relazionale?

In effetti, come è stato già brillantemente sostenuto da autorevoli sociologi, soprattutto con l'imporsi dell'economia finanziaria e l'affermarsi delle nuove tecnologie informatiche su scala planetaria, viviamo in un 

contesto sociale liquido che non è più strumento efficace per la costruzione dell'identità individuale.
Le conseguenze più evidenti sulle persone sono rappresentate, soprattutto, da un crescente e profondo senso di vuoto interiore e da una insopportabile solitudine, tanto che si cerca costantemente di riempirsi in qualsiasi modo e di ambire ad una presenza onnicomprensiva, come l'iper utilizzo di mezzi come facebook o altri social network con l'illusione di non essere soli.
 

In questa situazione, però, con il sopraggiungere degli inevitabili inghippi esistenziali che la vita propone, le reti sociali non sono più in grado di sostenere le persone adeguatamente. E il vuoto diventa disagio o patologia.

 

5) Ricollegandoci alla domanda precedente, quale il contributo che il counseling può offrire in relazione alle difficoltà emergenti?

All'interno delle condizioni di cui abbiamo appena parlato si colloca l'importanza strategica di uno strumento come il counseling, che grazie all'importanza riservata all'ascolto empatico, all'accoglienza, all'accettazione incondizionata può mettere le persone nelle condizioni di recuperare le proprie risorse interne, superare le difficoltà, facendo un'intensa esperienza emozionale autoconoscitiva e quindi sentendosi meno soli.

 

6) In conclusione Dottoressa, che cosa l'ha attratta del Counseling, dell'Arte terapia e della psicologia, cosa significa per lei essere una professionista della relazione di aiuto?

A questa domanda mi piace rispondere citando Alejandro Jodoroswky "Sono consapevole della stupefacente varietà di tutto quello che è" ed è questa che mi ha attirata a fare questo lavoro.

 

Centro Sarvas: Centro di Bioenergetica - Counseling Umanistico e Arte terapia
Reggio Emilia: Via Tommaseo, 7 - 0522.697383
Bologna: Via Cesare Battisti, 2 - 0522.697383
www.centrosarvas.it 

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